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Palazzo del Podestà

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Il palazzo del Podestà, o palazzo Pretorio, è un edificio a due piani confinante per due lati con piazza Vittorio VenetoLa sua costruzione iniziò nel 1304, contestualmente ai lavori di apertura della piazza voluti dalle istituzioni politiche che necessitavano adesso di spazi pubblici più ampi e decorosi. Alla fine del Seicento l'area fu ulteriormente allargata mediante l'abbattimento dell'antico palazzo della Cancelleria che occupava parte del versante occidentale della piazza. 
Il palazzo Pretorio ha subito nel tempo ripetute e profonde modifiche strutturali e di destinazione. Oltre che residenza dei podestà, è stato sede del Vicariato regio e, nel XVIII secolo, ha ospitato al suo interno il Teatro della locale Accademia dei Fecondi. Ha subito poi la trasformazione in carcere mandamentale, in sede di Pretura e, infine, prima dell'ultima guerra, dell'Arma dei Carabinieri. L'edificio si presenta oggi nelle forme assunte soprattutto durante i secoli XVIII e XIX.
L'ampio loggiato è l'elemento che si presenta con maggiore continuità nell'ambito delle profonde trasformazioni subite e costituisce tuttora il carattere distintivo del palazzo rispetto agli altri edifici civili fucecchiesi. Sotto di esso si riunirono a lungo, durante il Medioevo, i Consigli del Comune.

Palazzo Montanelli della Volta

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Il palazzo sorge nel luogo che nel Medioevo era detto "la Volta", forse per l'ampia curva della strada o, più probabilmente, per la presenza di una "volta" murata, termine con cui si indicava un edificio adibito a magazzino, specialmente lungo le vie romee. Qui, nel centro del castello, si trovavano tra XIII e XIV secolo, le abitazioni delle famiglie più ricche e potenti del castello, in gran parte imparentate tra loro o legate da interessi comuni: si trattava della vasta consorteria, o associazione di famiglie, detta appunto "della Volta" dal luogo dove dimoravano. È probabile che il palazzo sia sorto nel Cinquecento per unione delle antiche abitazioni preesistenti.
Sulla facciata in laterizio si possono notare indizi dell'accorpamento di due diversi edifici: a sinistra uno più grande, del quale si intravedono tracce di finestre ad arco acuto che sovrastano quelle attuali con cornici in pietra serena; a destra un secondo, più stretto, dove le antiche finestre sono segnalate da archi a tutto sesto tamponati. La facciata si conclude in una loggia parzialmente restaurata.
Il Palazzo, di proprietà del Comune, si trova in via G. di San Giorgio 2 ed è oggi sede della Contrada Sant’Andrea e della Fondazione Montanelli Bassi, che ne hanno promosso e realizzato il restauro.

Palazzo Nelli

Tra gli edifici stilisticamente più rilevanti si distingue il Palazzo Nelli in via Machiavelli, esempio minore, seppur raffinato, di architettura barocca toscana. Articolato su tre piani con sette finestre ciascuno, ha il proprio fulcro nel portale sormontato da un balcone. Le grandi volute laterali, la fine ornamentazione a mensole, conchiglie e piccoli decori vegetali sono proprie del repertorio tardo settecentesco fiorentino e danno alla facciata, oggi purtroppo degradata e priva di intonaco, un carattere particolarmente ornato.

Palazzo Montanelli Ducci

Esempio analogo di architettura è il palazzo Montanelli Ducci in via Lamarmora, oggi sede del Comune di Fucecchio. Il portale e la soprastante porta-finestra, con il loro forte sviluppo verticale, interrompono la serie di grandi finestre in pietra disposte su tre piani con timpani ricurvi e spezzati, ornati di mensole, conchiglie ed elementi vegetali. Di particolare efficacia i decori a mascheroni di ascendenza manierista. Nell'insieme, la facciata intonacata mostra una sensibile animazione luministica.

Palazzo Landini Marchiani

Progettato poco prima della metà del Settecento dall’ingegner Angelo Mascagni e ubicato nella via omonima, il palazzo presenta una facciata con tre ordini di finestre e un portone centrale sormontato da balconcino e porta finestra. Il profilo più lineare delle aperture e la decorazione più contenuta ne attestano la collocazione nel periodo del primo classicismo.



Ultima modifica: venerdì, 10 gennaio 2025

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